Per chi
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ha sempre paura di scrivere poco
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si lascia fuorviare dalla “sindrome del tema d’italiano”
Né corto né lungo. Giusto.
Il blogging non è questione di misure. Per chi si approccia da poco a questo strumento è facile scivolare nella logica del “più lungo è, meglio è”; del resto, è quello che ci hanno insegnato a scuola. Quando riempire almeno 3 colonne era l’imperativo categorico della buona riuscita del tema d’italiano.
E per il blogging, come dobbiamo regolarci?
La risposta magica è come sempre: DIPENDE.
La comunicazione non è una scienza esatta, perché composta da variabili che, per loro definizione, è difficile comprimere in un paradigma. Per questo ci viene in soccorso il marketing, che no, non è una scienza esatta nemmeno lui, ma ci offre dei parametri di valutazione che ci aiutano a veicolare l’efficacia della comunicazione.
Prima di pensare alla lunghezza corretta di un post è utile avere ben chiara la strategia commerciale – compresa di obiettivi di comunicazione.
#1 estesa conoscenza di target, mercato e competitors
Conoscere i beneficiari della nostra comunicazione, ci aiuta a capire quali sono i lettori che possono essere convertiti in clienti e sostenitori del brand. Cosa fanno? Quali sogni, aspettative, necessità hanno? Allo stesso modo non si può pensare di creare lead senza avere una mappatura corretta del proprio mercato di riferimento e di ciò che succede ai nostri competitors.
#2 approfondita conoscenza del prodotto in termini di punti forti e punti deboli – criticità e potenzialità
Al marketing dovremmo voler bene, foss’altro per averci insegnato l’analisi SWOT e con essa la capacità di entrare in profondità nella comprensione del prodotto che offriamo.
#3 insights (sentimenti) del lettore che vogliamo convertire in cliente
No, questi insights non sono le statistiche di facebook, ma i sentimenti che intendiamo suscitare nel lettore con la nostra comunicazione.
Chi trasmette le emozioni giuste, al giusto target, col giusto prodotto ha vinto tutto: vendita riuscita e cliente felice.
E poi?
Una volta chiariti questi punti, siamo pronti per scrivere il nostro copy. Ricordati che su internet il tempo di attenzione è di poco superiore allo zero. Quando scrivi la bozza cerca di essere breve e riuscire a toccare tutti gli obiettivi e la call to action col minor numero di parole possibile.
A questo punto rileggi quanto hai scritto, cerca di trovare tutte quelle espressioni, giri di parole, fuffosità stilistiche che distraggono il lettore dagli obiettivi ed elimina il superfluo. Less is more. Sempre. Purché non si tralascino i concetti importanti.
All’inizio è un lavoro che porta via tempo, poi s’impara a scrivere già nel formato adatto.
Qualità o quantità? Qual è il tuo metodo per risolvere il dilemma?