Social Media Per Aziende

Si può usare google translate per tradurre commenti/risposte sui mezzi social?


Per chi
    • non parla tutte le 6.700 lingue mondiali
    • non ha budget per assumere 6.700 persone madrelingua

Ok – esagero!

Ma esagero di poco. Il mondo è sempre più piccolo, se ci hai fatto caso.  E si sta stringendo, ed oso a dire che tra 100 anni, il 90% delle lingue “locali” (compreso l’italiano) sarà sparito a favore di…? (Si sa la risposta, l’inglese, ma non l’inglese dell’Inghilterra, bensì quella lingua fantastica, fluida, mutuabile, bastardizzabile che ormai viene adoperata in centinaia di paesi in tutto il mondo).

Comunque tornando al 2014, le lingue son tantine. Ed è abbastanza impensabile che una PMI italiana le sappia tutte.

E per chi lavora nel turismo, con target estero, con platea internazionale?

Serve assolutamente una soluzione. Una soluzione a) che corrisponda alle esigenze aziendali (passare un messaggio) b) rientri nel piano economico dell’azienda.

Signori e signore vi presento Google Translate!

O chi per lui! Bing?  Insomma, alla fine non importa più di tanto. L’importante che tu abbia delle regole di comportamento che applichi automaticamente a qualsiasi mezzo che usi.

Le regole:

  • fai conto di parlare con un bimbo di 5 anni
  • non usare parole che nella lingua originale possono avere un doppio/triplo significato (ancora, pesca, coppa …)

pesca

  • evita parole slang o dialettali (figo, ganzo, bomba, plotonico …)

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  • evita parole straniere – se google non trova le parole nel database della lingua originale NON le traduce, e spesso non hanno un significato noto nella lingua di destinazione, o peggio, hanno un significato diverso)

tight

 

stretto

 

  • fai frasi cortissime (possibilmente max 6/7 parole), con UN verbo e possibilmente senza proposizioni subordinate

frasi corte

  • cerca di usare sempre una forma verbale “unica” e  semplice e possibilmente evita i verbi riflessivi (“si lava” può essere sia riflessivo, che impersonale).
Tips

La nostra esperienza ci insegna che le lingue più difficili per un traduttore automatico sono le lingue asiatiche (giapponese, cinese, coreano ecc), probabilmente perché la base linguistica è completamente diversa. Se hai a che fare con questioni veramente delicate sui social (commenti negativi ecc.) meglio trovare un madrelingua.

Se hai il vantaggio di parlare decentemente anche una seconda lingua, prova a prendere la frase tradotta e ri-tradurla nella tua seconda lingua, per controllare se si avvicina come significato alla frase originale in italiano!

Mai mai e poi mai usare un traduttore automatico per testi “permanenti” – ovvero, biglietti da visita, brochure, cataloghi, siti web, blog ecc. Questi mezzi probabilmente saranno il primo punto di contatto per tanti potenziali clienti con la tua azienda, ed essere perfetti è davvero importante. Invece sui social dove la comunicazione è assolutamente dinamica, veloce e rilassata (pur essendo sempre professionale), l’obiettivo è fare arrivare un messaggio integro almeno all’80% in tempo reale. E sanno tutti che non hai 6.700 madrelingua chiusi dentro una stanza da tirare fuori alla bisogna. Qualche imperfezione che fa sorridere nella comunicazione social ci sta benissimo! Però magari se riesci ad evitare questo tipo di errore … meglio!

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