Per chi
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usa Instagram con un discreto successo, ma non sa come definire il successo, né tanto meno sa a cosa è dovuto
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usa Instagram e avrebbe pure degli obiettivi concreti da raggiungere… se sapesse come definirli e misurarli.
L’evoluzione di Instagram
Che Instagram sia un animale un po’ diverso l’abbiamo capito tutti. La versione per browser è limitata alla possibilità di likare o commentare giusto i profili che seguiamo, ammirare sul nostro account le nostre enormi capacità creative… e basta. A meno di non usare qualche workaround (che comunque solitamente richiede un impegno non indifferente) è possibile caricare immagini o cercare immagini di altri solo dall’app per mobile. Instagram si fonda sulla velocità e precisione con la micro-tastiera dello smartphone – e non tutti sono all’altezza 🙂
Il successo di Instagram negli ultimi 2/3 anni tra le generazioni più giovani è dovuto principalmente al fatto che Facebook, che dieci anni fa era il luogo di incontro tra ragazzi lontano dagli occhi dei genitori, ora non solo è popolato dai genitori, ma pure dagli zii, nonni e insegnanti dalle medie e superiori. I ragazzi hanno cercato un altro spazio “tutto loro” ed hanno trovato (e in un certo senso anche definito) Instagram. Proprio Instagram è il regno delle foto cosiddette “native” (scattate in tempo reale) e caricate “al naturale” salvo giusto qualche filtro d’effetto; un processo che richiede veramente pochissimi secondi.
Ragazzi, se state leggendo qui, complimenti. Questo probabilmente non è ancora un portale interessante per voi, ma se state leggendo occhio, le aziende sono arrivate su Instagram (e ovviamente dietro di loro genitori, zii e insegnanti).
Ma Instagram non ce la racconta tutta!
Com’è comprensibile Instagram è diventato davvero interessante per un sacco di settori: ristorazione, moda, turismo, artigianato… e tanto altro ancora. Ma un vero grande limite di questo canale social è la mancanza di numeri. Come abbiamo raccontato molto recentemente, gli obiettivi SMART sono specifici, e senza numeri è veramente molto difficile essere specifici.
In alto a destra troviamo giusto i numeri globali (il minimo sindacale) e per sapere qualcosa riguardo all’engagement praticamente bisogna passare il mouse singolarmente sopra ogni immagine. Impensabile per un social media manager responsabile! Sono numeri sterili, privi di contesto e pure difficili da estrapolare.
Iconosquare (fu Statigram) ci racconta le cose per bene
Iconosquare ci permette di visualizzare una quantità di dati impressionante, se facciamo il paragone con i dati che ci dà Instagram. Forse anche troppi (ammesso che i dati possano essere troppi). Guardiamo l’overview!
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Per prima cosa ho uno snapshot in cui vedo quante immagini+video ho caricato sull’account dal momento dell’apertura, il totale di like e commenti, i numeri di follower e following. Comodo a dir poco.
Andiamo avanti.
Rolling month details. In questo caso l’apertura dell’account di Iconosquare è troppo recente per aver già accumulato dei dati, ma sarebbe comunque una misura della crescita globale dei followers negli ultimi 7 giorni (nuovi, meno chi ha abbandonato l’account). Comodo pure questo.
E poi.
Love rate, talk rate e spread rate. Non so voi, ma io adoro i numeri che derivano dall’uso di formule (ovvero dipendenti da più variabili). Un numero di follower in assoluto mi dice poco, ma l’engagement generato dai follower e l’engagement generato dai non-follower inizia ad essere davvero interessante. Ed infatti, sull’account in questione, non c’è dubbio che i contenuti abbiano un forte appeal per i non-follower.
Ma oltre all’overview ho anche altre schede da visitare:
Anche se la tentazione di visitarle tutte qui per farvi vedere ogni singolo dato è forte, resisterò. Sta a voi accedere per conto vostro, ognuno con il proprio account e guardare tutti i dati che Iconosquare mette a disposizione. Vi ricordate che sopra ho accennato al fatto che forse ci sono anche troppi dati?
Ora io so l’orario nel quale pubblicare per avere una maggior probabilità di engagement, e so anche che nel caso specifico, se la comunità non interagisce entro 2 ore, probabilmente non ci sarà interazione. E questi diventano davvero numeri utili.
Sopra ho fatto l’errore di parlare di “troppi dati”. Ma se una delle variabili che può cambiare il livello di engagement di un post è il filtro che utilizzo, è impossibile che non lo voglia sapere!
Quello che mi piace particolarmente di questo strumento è che mostra attraverso l’icona “i” per info i periodi di riferimento dei dati, o qualche altra spiegazione per poter interpretare nel miglior modo possibile tutti quei numeri.
Per chi non ha mai indagato più di tanto i numeri di Instagram, questo è un bel posto da dove partire. Ed è gratis.
6 comments for “Iconosquare sta a Instagram come la Nutella sta al pane”