Per chi
- si sta avvicinando al mondo della comunicazione sul web e non sa da dove rifarsi
- è già partito, ma se prima di cominciare si fosse documentato un po’, sarebbe stato meglio.
Quando mi trovo a dover spiegare come funziona la comunicazione nel mondo virtuale (ovvero sul web), per prima cosa sottolineo che non si tratta di niente di nuovo rispetto a quello che già conosciamo e possiamo affrontare il problema come affronteremmo problemi simili nel mondo reale (ovvero quello in cui viviamo tutti i giorni).
Suggerisco di immaginarsi di essere catapultati dall’oggi al domani in un paese straniero (o addirittura in un altro mondo) e incontrare altri esseri viventi.
Come comunicare?
Prima di tutto serve un mezzo di comunicazione. Se con ET si poteva comunicare a gesti, in Independence Day gli alieni usavano la telepatia. Nella storia l’uomo se l’è cavata egregiamente con i graffiti, il telefono, il telegrafo, i segnali di fumo… ciascuno di essi è stato e può essere un ottimo mezzo di comunicazione, basta sapere come funziona il meccanismo.
Poi serve un linguaggio. Possiamo essere fortunati e cavarcela a gesti, ma nella maggior parte dei casi dubito che possa essere sufficiente.
Infine è importante conoscere le consuetudini. Se vi trasferiste in India e vi presentaste con un gran banchetto offrendo a tutti uno dei migliori piatti toscani, ovvero una bella fiorentina, non credo che fareste la buona impressione che avreste sperato. Anzi, potreste addirittura rischiare l’arresto.
Vediamo come questo si traduce nel campo della comunicazione online.
Il mezzo
Ci sono tanti modi per comunicare, tutti più o meno efficaci a seconda del contesto in cui ci troviamo, ma in ogni caso è essenziale conoscere bene lo strumento che stiamo utilizzando.
Comunicare di persona, al telefono o per lettera non è la stessa cosa. E allo stesso modo usare lo smartphone piuttosto che un PC o un tablet porta a compiere la stessa azione in modo differente. E anche all’interno di uno stesso device, usare un’applicazione piuttosto che un’altra costringe a imparare meccanismi diversi.
Se ho a disposizione un telefono, posso raggiungere più persone rispetto alla comunicazione vis-à-vis, ma se non conosco le parole non è che mi posso spiegare a gesti. Allo stesso modo se uso un’app su smartphone mi comporterò in modo diverso rispetto all’uso del browser sul PC. Pensate ad esempio a come cambia la gestione dell’account facebook. Non è meglio o peggio gestirlo da smartphone o da PC, semplicemente è diverso perché diverso è il mezzo che stiamo usando.
La cosa importante è sapere cosa posso fare con quello che ho a disposizione (e so usare), o, in alternativa, procurarci quello che ci serve per fare quello che vogliamo e imparare ad usarlo. In entrambi i casi è necessario conoscere il mezzo di comunicazione.
Il linguaggio
Non la lingua, ma il linguaggio. Noi siamo abituati a esprimerci a parole, ma in linea teorica potremmo usare l’alfabeto morse e in fin dei conti il linguaggio universale è quello dei gesti.
Sul web le parole sono senz’altro importanti, ma non sono sufficienti. I vari pulsanti (like, poke, +1…) hanno ciascuno un proprio significato e quando li usiamo stiamo comunicando qualcosa di ben preciso, spesso dipendente dal contesto. Di solito un like significa che piace il contenuto di un post, ma può anche significare un’apprezzamento per il fatto di aver postato quel contenuto.
Ogni linguaggio è fatto di vocabolario, grammatica e sintassi, ovvero bisogna conoscere i termini e il loro significato, ma anche sapere come si usano questi termini e cosa significano quando utilizzati in un determinato contesto piuttosto che in un altro.
Il punto di partenza è ovviamente il vocabolario. Il che significa conoscere TUTTI i termini possibili, ma saper cercare rapidamente il significato è fondamentale, così come saper trovare rapidamente la parola o la frase che esprime quello che vogliamo dire. E in questo la ricerca di google è imbattibile.
Le consuetudini
Se da una parte il mondo virtuale del web è un’estensione del mondo reale, dall’altra ci sono alcune cose che funzionano in maniera un po’ diversa. O meglio, il meccanismo è lo stesso perché come nel mondo reale c’è un’etichetta da seguire, così in quello virtuale esiste la netiquette. La differenza sta nel fatto che l’etichetta reale e la netiquette virtuale non sempre coincidono.
A complicare il tutto non c’è una sola netiquette: se da una parte ci sono delle regole generali (come ad esempio a cosa fare attenzione quando si condivide qualcosa), dall’altra ogni mezzo ha le sue consuetudini (abbiamo già parlato di come ci si comporta su twitter e su facebook).
Conoscere le consuetudini spesso evita delle figuracce. Se tenete d’occhio la nostra rubrica dei casi da fischi, vi renderete conto che quasi sempre i fischi derivano da una mancata conoscenza delle “regole” del web (commenti cancellati, commenti ignorati troppo a lungo, comunicazioni fatte a sproposito o nei modi e tempi sbagliati…). Se non volete un giorno far parte dei nostri scalpi, sarà bene che sappiate quello che fate.
Ora, dando per scontato che conosciate il mezzo che usate, direi che il punto di partenza è la conoscenza del linguaggio e quindi del vocabolario. A questo proposito c’è questo bellissimo glossario realizzato da Hootsuite, che però è in inglese (del resto molti termini non hanno nemmeno una traduzione in italiano). Che ne dite se lo traducessimo in italiano, magari integrandolo? È un’impresa un po’ titanica, ma se lo ritenete utile ci possiamo provare. Se poi ci fosse anche qualcuno che vuol dare una mano sarebbe perfetto!