Per chi
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gestisce la presenza online aziendale su più social network
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vuole evitare di dare una pessima impressione della propria comunicazione
Postulato n°1. Tutti abbiamo il nostro social preferito, quello su cui ci troviamo meglio e che ci fa sentire maggiormente a nostro agio.
[ Curiosi… e va bene, il mio è twitter – contenti? 😉 ]
D’altra parte oggi, nel 2014, un’azienda che decide di avere una presenza online non ha un solo account social, ma (molto probabilmente) ne ha più d’uno.
Postulato n°2. Tutti siamo tendenzialmente pigri. Ho scritto “tendenzialmente”. Intendo che non siamo pigri in assoluto, ma tendiamo ad essere pigri. Per non esserlo ci vuole disciplina, ma la disciplina è faticosa e richiede impegno.
Dati i due postulati di cui sopra, spesso ci si trova di fronte a un paio di fenomeni che ci possono far fare una brutta figura virtuale. Intendiamoci, il mezzo è virtuale, ma la brutta figura è reale a tutti gli effetti.
I termini tecnici sono
- cross-posting – in soldoni significa postare su un social e propagare il post sugli altri
- auto-posting – ovvero inviare post automatici sui social a seguito di determinati eventi (un classico è il post automatico ogni volta che viene scritto un articolo sul sito aziendale).
I motivi per cui si “crossposta” e si “autoposta” non sono di per sé sbagliati. La comunicazione integrata è importante e ogni articolo pubblicato sul sito aziendale DEVE essere propagato.
E allora dove sta il problema? È presto detto.
- I social sono molto diversi tra loro. Un post pensato per facebook difficilmente rientra nei 140 caratteri concessi da twitter. Su pinterest un messaggio senza immagini non ha senso. Su facebook ci sono bene o male tutti, mentre linkedin è popolato prevalentemente da professionisti e google+ ha una vocazione tecnologica. E questi sono solo alcuni esempi, anche piuttosto banali. Pretendere di creare il post “perfetto” che vada bene per ogni social è… come dire… leggermente pretenzioso…
- Gli auto-post sono comodi, ma rischiosi. Per quanto si possa cercare di impostare i parametri nel migliore dei modi non si ha mai il controllo completo di quello che viene pubblicato.
Si rischiano effetti come questo
Come si può notare, su twitter lo stesso post è stato riportato più volte da mezzi diversi (facebook e sito) e i post di facebook vengono spezzati per “colpa” del limite di caratteri. Brutto, no? E anche poco efficace.
Quando avete qualcosa da dire, ditelo pure dappertutto, ma siate voi a confenzionare il messaggio appropriato per i vari canali che utilizzate per comunicare, siano essi online o offline. Non siate pigri, che altrimenti…
La pigrizia andò al mercato
e un cavolo comprò,
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Mise l’acqua, accese il fuoco
si sedette, riposò.
Ed intanto, a poco a poco,
anche il sole tramontò.
Così, persa ormai la lena,
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la meschina se ne andò.