Per chi
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usa i social ed è consapevole che non è così semplice
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vuole capire quali sono gli errori più comuni ed evitarli
Saggezza in pillole
Per chi ha imparato quanto fondamentale sia, per un brand, essere presente – ed attivo – sui social, è arrivato il momento di far scattare un alert.
Quello che all’inizio sembra semplice ed immediato, alla portata di tutti, spesso non lo è. E infatti sui social media è molto comune commettere degli errori che, se non opportunamente identificati e corretti, possono produrre addirittura dei danni di reputazione e di valutazione delle strategie.
1. La sindrome del pescatore
– Oh la pagina così piena di fans che a confronto la tua è inesistente!
Se almeno una volta nella vita avete pensato o pronunciato questa frase, state attenti: state per scivolare nell’errore più comune: quello che la quantità fa la qualità.
Niente di più sbagliato – e non ci stancheremo mai di dirlo! – sui social quel che conta, sono le “attività”: le condivisioni dei vostri post, l’interazione ai vostri commenti e la vostra capacità di soddisfare le riposte e le esigenze dei vostri fans, la rapidità e la pertinenza del vostro dialogo. I numeri fanno effetto, ma non sono la cartina torna sole della bontà del vostro operato. E non valutate la pagine dei vostri competitors come se foste ad una gara di pesca sportiva.
2. Troppa confusione impedisce l’ascolto
Hai provato a fare una dichiarazione d’amore in un locale sovraffollato? Impossibile, vero? Sui social può succedere spesso. Aver aggiunto troppe pagine da seguire, magari discordanti dal tuo core business, o liste su twitter che non sono coerenti con le tue ricerche. Il “chiacchiericcio”, che inevitabilmente popola anche il mondo dei social, può farti perdere le informazioni importanti. Oltre a filtrare i contenuti, potresti pensare di eliminare quelle liste o quelle pagine che non producono le informazioni che ti aspettavi. Risparmierai tempo e fatica.
3. La sindrome della Regina di Biancaneve
Anche detta “specchio, specchio delle mie brame, chi è il più bravo del reame?”. È vero che sulla tua pagina è giusto parlare di te (inteso come brand), ma essere autoreferenziali non paga mai, anzi. Quando proponi i tuoi contenuti, ad esempio, non aggettivare troppo: “menù favoloso – scarpe bellissime – consulenza strepitosa – colazione superfantamega”. Lascia che i giudizi arrivino dai tuoi clienti. Perché, come diceva mia nonna Chi si loda, s’imbroda.
4. Le scatoline cinesi
Il marketing si occupa delle strategie commerciali, l’ufficio vendite, vende e l’ufficio acquisti, acquista. E i social? Non è pensabile considerarlo un settore a sé. La forza dell’impiegare lo “strumento” social risiede proprio nel suo essere trasversale. Tutto deve lavorare in sinergia per arrivare agli obiettivi strategici pianificati nel piano commerciale. Pensare tutto a compartimenti stagni, stagna.
5. Dilettanti allo sbaraglio
Quindi, non solo non devi considerare i social come un pianeta satellite della tua azienda, ma strutturare un piano editoriale, che proceda di pari passo col piano commerciale. Sapere cosa dire e quando e come dirlo. Senza aver delineato un chiaro e preciso itinerario a monte, è facile perdersi. Niente vieta, ovviamente, di rettificare il percorso, se necessario. Ma questo lo capirai solo strada facendo, i tuoi fans saranno il tuo navigatore.
E ricorda, gli errori sono delle fantastiche opportunità. Basta saperli interpretare e correggere. E tu? Siamo curiosi di aggiungere altri errori alla lista!