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I troll. Chi sono? E che vogliono?


Per chi
    • ha uno o più account social di successo (gli account di successo attraggono i troll abbestia)
    • ha un account di successo che subisce qualche intoppo (allora l’arrivo dei troll è matematico)

Chi sono?

Con il termine troll, nel gergo di internet, e, in particolare, delle comunità virtuali, si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l’obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi.

Wikipedia

Possiamo immaginare che i troll abbiano un sacco di tempo libero. “Trollare” (italianizzazione dell’inglese trolling che ancora non è stata sdoganata dalla Treccani, ma già presente sul wikizionario) non significa semplicemente spammare o rispondere male, usando parolacce. Trollare è molto più fine! I troll seminano polemica con l’obiettivo specifico di sollecitare una risposta emozionale nei lettori. L’obiettivo appunto è generare una reazione forte, non tanto provocare volutamente del dolore (benché spessissimo succeda anche questo). In casi estremi il troll è anche in grado di convincere il lettore a intraprendere qualche azione dannosa (ad esempio fare pulizia permanente del disco fisso del PC, o installare un virus).

Ma perché?

I motivi chiaramente possono essere vari, ma sicuramente i seguenti sono quelli principali:

  • sentirsi importanti
  • divertirsi
  • disagio sociale
  • combattere la noia
  • attacco personale ad un gruppo di persone o ad modo di pensare

trollUn troll professionista probabilmente agisce partendo da account falsi, senza svelare il proprio nome o la location (anche se, continuando ad insistere dagli stessi account diventa sempre più individuabile).

In Italia?

Ancora in Italia le attività dei troll non sono sviluppate come per esempio negli Stati Uniti. Ma nel nostro piccolo, qualche esempio lo possiamo trovare.

Come si forma un troll
Come abbiamo detto all’inizio, probabilmente i troll hanno un sacco di tempo a disposizione, tanto da poter anche studiare come migliorarsi in materia. Esistono diversi siti (qualcuno tratta l’argomento in modo ironico, altri più seriamente) dove possiamo trovare degli ottimi consigli per distruggere, interrompere e sabotare delle splendide conversazioni in rete!
Combattere i troll?

Evita di nutrire i troll! Ovvero – ignorali! A volte è veramente difficile, ma quasi sempre è la scelta più giusta. Spesso ci possono essere strumenti sui vari social che ci aiutano a gestire i troll (l’approvazione dei commenti sui blog, la possibilità di nascondere un post sulla pagina facebook, le varie black list degli utenti). I troll frustrati (ignorati) tendono a zittirsi e abbandonare la discussione in cerca di terreni ancora più fertili.

Ma attenzione …

  1. occhio a non dare subito di troll a persone che hanno l’unica colpa di avere poca dimestichezza con gli strumenti web e magari fanno un commento fuori luogo non rendendosi conto di quello che stanno facendo – anche questo capita
  2. dentro ad ognuno di noi c’è un piccolo troll ed è un confine labile tra il partecipare in maniera animata ad una discussione e il cercare di provocare forti reazioni giusto per il gusto di farlo
Per divertirsi

Selvaggia Lucarelli su twitter, che sceglie di gestire i troll, e lo fa discretamente. James Blunt su twitter, (un account in inglese). James combatte con i troll testa a testa, e ne esce davvero vincitore – ma non è un tipo di gestione alla portata di chiunque.

3 comments for “I troll. Chi sono? E che vogliono?

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